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Giampà e Ale, la strana coppia

Giampà

Jimmy Ferro BR nel Padovanelle e Denver Gio nel Città di Padova, Minnucci e Gocciadoro due volte a segno nella domenica clou del Breda

Non contento di aver centrato da allenatore il terzo Vitesse di Vivid Wise As e portato al record sul miglio col IV posto anche da guidatore Vernissage Grif, Alessandro Gocciadoro ha completato al meglio la propria domenica dominando per interporta persona i due appuntamenti classici in programma a Padova, Padovanelle e Città di Padova.

Per riuscirvi ha avuto bisogno però anche del supporto tecnico di un driver mai banale come Giampaolo Minnucci, a segno con autorità, sicurezza e mestiere tanto con Jimmy Ferro BR quanto con Denver Gio.

PADOVANELLE

5 anni german-olandese, Jimmy Ferro ottiene la prima vittoria di spessore in Italia. Lo fa venendo a battere in fondo a media di 1.12.5 sul miglio il compagno di allenamento e battistrada della corsa Cointreau, poi squalificato per ambio. Vince netto in fondo nei confronti di Cralgido Sm, piaciuto nel mezzo giro terminale per corsie estreme. Terzo senza trovare troppo spazio per poter correre l’altro Gocciadoro Generaal Bianco. Corsa falcidiata da ritiri – ben quattro. Il regolamento dei Gran Premi da questo punto di vista è un’arma a doppio taglio per la riuscita delle prove – e dagli errori, in primis quello di Becoming sulla prima curva. Non passerà certo alla sotira, se non a quella di Jimmy.

CITTA’ DI PADOVA

La miglior impressione del pomeriggio del Breda la lascia Denver Gio. Già vincitore sulla pista a 3 anni dell’Elwood Medium, dà l’idea almeno sul miglio di essere un cavallo migliorato. La superiorità è manifesta e Minnucci applica un clichè consolidato e produttivo: in testa, controllo, allungo e stacco. 1.11.5 la media al chilometro, mai un patema, una sensazione di superiorità evidente. L’esatto contrario di Diamond Francis. Sì, il vincitore del Mangelli deve farsi quattro curve di fuori scoperto che in un anello come quello di Padova suona campana a morto spesso e volentieri. Il calo però arriva troppo presto, visivamente a metà retta di fronte è già strabattuto, tanto che Dakar corda-corda e soprattutto Dylan Dog Font, vera rivelazione della corsa all’esordio classico, lo precedono sul traguardo. Mala tempora currunt.

 

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