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Un americano in Europa

I grandi successi di Jerry Riordan

Recente vincitore a Solvalla – l’ippodromo di Stoccolma – del Jubileumspokalen, Aetos Kronos ha avuto il merito di riportare all’attenzione i link con l’Italia della sua connection. In primis l’allevatore, Francesco Carraretto, che da anni opera in Scandinavia e attraverso i targati Kronos appunto ha avuto un impatto diretto sul trotto degli ultimi 20-25 anni.

 

Da Mack Lobell in poi i grandi successi made in Italy di Jerry Riordan

E poi soprattutto la connessione col Bel Paese del suo trainer, Jerry Riordan. 64 anni, nativo del Rhode Island, dai nonni greci e italiani nonchè grande tifoso dei Boston Celtics, l’allenatore Usa ha vissuto da allenatore di successo per oltre 30 anni a Noceto, in provincia di Parma.

E lì anche grazie alla cucina emiliana è nato l’amore per l’Italia, i cui prodotti made in Italy a quattro gambe ha avuto il merito di saper valorizzare al massimo livello. Quando al termine della corsa di Solvalla gli è stato chiesto l’obbligatorio “Aetos Kronos è il miglior cavallo che tu abbia mai allenato?”, Jerry – uomo intelligente, ironico e paraculo – ha fatto una bella pausa.

Difficile per quanto Aetos fosse andato forte quel giorno, tenuto conto che la risposta di Riordan avrebbe potuto fare riferimento al grande campione degli anni ’80-90 Mack Lobell e che lui era l’assistente capo dell’allenatore Chuck Sylvester negli Stati Uniti.

Ma non è quello che ha detto all’intervistatore svedese. Non ha risposto sì o no, ma ha invece toccato molti dei trottatori che ha allenato da quando è diventato lavorativamente europeo a tutti gli effetti, in Svezia ora e in Italia prima ancora.

Vedo il futuro di Aetos come è, fantastico. Quello che dobbiamo ancora aspettarci è…” lasciando in sospeso la frase. Come a dire: il meglio deve ancora venire. Ma il legame di Riordan coi puledri italiani non era finito lì e lo ha sottolineato.

Di Twister Bi, vincitore dello Yonkers International Trot 2017, appunto allo Yonkers, una delle piste di New York, ha detto: “Non c’è mai stato un cavallo che abbia lasciato più di lui il cuore in pista“.

E di Ringostarr Treb, il vincitore proprio in Svezia dell’Elitloppet 2018: “Non allenerò mai un cavallo più intelligente di lui“.

O di Lisa America, a segno a Milano nel Gran Premio d’Europa 2009 e poi oltre cortina di Aby Stora Pris 2010 e Oslo Grand Prix: “Non avrò mai più un cavallo bello come Lisa America“. Che, tra l’altro, era di proprietà del grande horseman italo-americano e amico personale di Riordan Lou Guida e prendeva il nome dalla moglie di Riordan, il cui nome è appunto Lisa.

Ma… questo ragazzo sta bene” ha concluso sorridendo di ritorno ad Aetos Kronos il solito Riordan di sempre.

Com’era? Intelligente, ironico e…? Ah sì. Paraculo.