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Al parco dei divertimenti

Ippica: La storia di Indro Park

Novembre 1989, Nel GP delle Nazioni un nato ed allevato in Italia batte sua maestà Mack Lobell: Indro Park

 

C’è una data che resta ANCORA OGGI impressa nella memoria degli ippici, almeno quelli di una certa età e con spiccata propensione per il trotto.

E’ quella del 19 novembre 1989, più di trenta anni fa. Quel giorno a San Siro, allora ippodromo di Milano, un cavallo nato e allevato in Italia battè il più forte trottatore al mondo, arrivato apposta dagli Stati Uniti e destinato a diventare uno dei più grandi di sempre. Indro Park, infatti, sconfisse Mack Lobell.

In un colpo solo il 4 anni di Giancarlo e Lorenzo Baldi fece fuori Friendly Face – un finlandese di prima grandezza continentale – Napoletano e appunto Mack Lobell. Dalla seconda pariglia esterna Baldi jr lo spostò agli ultimi 300 metri per passare in retta d’arrivo.

Un urlo pazzesco, peggio di quelli che al vicino stadio. I Trotto Sportsman – il giornale degli appassionati – volavano ovunque. Vennero i brividi a sentire il boato della tribuna, basta sentire la cronaca di Claudio Icardi e guardare le immagini trasmesse allora in diretta a Rai3. Già, i grandi eventi ippici allora andavano in diretta su Mamma Rai…

 

 

 

 

 

Era un altro mondo ed un’altra ippica

Eran tempi in cui al Lotteria – la grande classica di Napoli – toccava fare una batteria per soli indigeni, altrimenti non si prendeva un quarto, giusto per dire la differenza. Ma Indro Park battè, a soli 4 anni, tutti i cosidetti top fra i “free for all” del periodo. Ne era passato di tempo dal giorno della qualifica a Bologna. Il pubblico quando passò il traguardo lo applaudì. All’Arcoveggio avevano lo sguardo lungo, evidentemente.

Dopo il Nazioni Indro fece un numero ancora nella batteria del Lotteria, girando di fuori a Fiaccola Effe e battendola. Poi in finale ruppe e da quel giorno non volle quasi più neanche entrare in pista. Fece tilt.

Chiuse la carriera in modo abulico dopo un dominio totale da puledro e con la perla assoluta di quel Nazioni.

Si spense alla Pradona – la sua casa di sempre – alla tenera età di 30 anni. Era figlio del grande Sharif di Iesolo e di Fontola (Marengo Hanover), una mamma col sangue di Mangelli, allevato dalla Cascina Parco di Ginetto Villa.

Bei tempi, Indro!

 

La storia dei grandi protagonisti dell’ippica è disponibile nella sezione dedicata in cui potrai, altresì, trovare preziose guide su questo affascinante mondo.