I Campionati Europei di Atletica Leggera sono tra le competizioni più importanti e seguite a livello internazionale in Europa. Inaugurati nel 1934 a Torino, i campionati europei erano inizialmente ad esclusiva partecipazione degli uomini; solo nel 1938 la competizione fu aperta anche alle atlete che poterono partecipare e competere, ma solo tra di loro e in una sede differente a quella dei colleghi.
Originariamente tenuti ogni quattro anni, gli Europei di atletica leggera hanno adottato dal 2010 una cadenza biennale, svolgendosi negli anni pari e coincidendo spesso con i Giochi Olimpici estivi. L’atletica leggera è un insieme di discipline sportive che hanno accompagnato l’umanità fin dalla sua nascita, provenienti dall’istinto di sopravvivenza che è stato trasformato nei millenni in una competizione regolata, che comprende corse, marcia, salti, lanci e prove multiple.
Quali sono le discipline dell’atletica leggera
L’atletica leggera richiede forza, agilità, potenza e precisione in ogni sua disciplina. È uno degli sport più seguiti tra quelli olimpici, avendo la grande forza di coinvolgere e catturare l’attenzione di tantissime persone, anche quelle poco interessate allo sport.
Vediamo nel dettaglio quali sono le diverse discipline dell’atletica leggera.
Sprint, mezzofondo e fondo
Nelle gare di sprint, gli atleti si cimentano nei 100, 200 e 400 metri, sfide di pura velocità che vedono i corridori scattare verso il traguardo. La 100 metri è la gara più veloce e spettacolare tra queste; una corsa contro il tempo che si decide in meno di dieci secondi. In questa specialità, nella categoria maschile, il record mondiale appartiene a Usain Bolt con il tempo di 9.58 secondi, stabilito a Berlino nel 2009; mentre il record femminile è della statunitense Florence Griffith-Joyner con 10.49 secondi ai Trials del 1988.
Se per la 200mt si raddoppia il tracciato, con la 400m si compie un intero giro di pista, con partenze che avvengono su linee diverse, in modo tale che gli atleti collocati sulle corsie esterne possano percorrere comunque quattrocento metri.
Il mezzofondo, che include le 800 e le 1500 metri, rappresenta l’equilibrio perfetto tra velocità e resistenza: le gare in questione richiedono potenza esplosiva ma anche la capacità di gestire strategicamente l’energia per tutto il percorso. Per quanto riguarda le gare di fondo, le 5000 e 10000 metri, sono prove di durata che richiedono concentrazione costante e controllo impeccabile del ritmo. I giri di pista sono numerosi e testano la resistenza fisica e mentale degli atleti, che devono mantenere un ritmo costante e gestire la fatica.
Infine, la maratona e la mezza maratona portano l’atletica leggera fuori dallo stadio, in un percorso che si snoda attraverso le strade della città ospitante. La mezza maratona consta di 21,097 km, mentre la maratona, con 42,195 km, rimane l’epitome della resistenza e della tenacia atletica.
Marcia: 20 km, 50 km (solo uomini)
La marcia è tra le discipline dell’atletica leggera che può essere praticata sia su pista che su strada. La caratteristica che la contraddistingue è che gli atleti devono camminare in modo da mantenere sempre il contatto con il suolo. La competizione maschile di 20 km è stata introdotta ai Giochi Olimpici di Melbourne nel 1956, mentre la versione femminile ha fatto il suo debutto a Barcellona nel 1992.
Ostacoli: 110 -100m (uomini – donne) e 400m ostacoli
La gara di corsa a ostacoli combina la velocità con la difficoltà di superare barriere fisse a intervalli e altezze prestabiliti. Nei 110 metri ostacoli, riservati agli uomini, si incontrano dieci ostacoli alti 107 centimetri. La distanza dal punto di partenza al primo ostacolo è di 13,72 metri, con 9,14 metri tra gli ostacoli successivi e 14,02 metri dall’ultimo ostacolo al traguardo.
Per le donne, nei 100 metri ostacoli, le barriere sono anch’esse dieci, ma con un’altezza di 84 centimetri. La distanza dalla partenza alla prima barriera è di 13 metri, 8,50 metri separano le barriere successive, e 10,50 metri dall’ultima al traguardo. Toccare o abbattere gli ostacoli non porta alla squalifica ma può rallentare il tempo finale, mentre invadere un’altra corsia comporta la squalifica dell’atleta.
Siepi: 3000 siepi
In questa disciplina l’ostacolo da superare è la siepe, con un percorso che include 28 ostacoli e 7 riviere, queste ultime particolarmente difficili e impegnative. Nel programma femminile, le siepi sono state introdotte solo nel 2008.
Staffette: 4×100, 4×400 metri e 4×400 mista
La staffetta è una competizione atletica che esalta il senso di collaborazione tra i partecipanti. In questa gara, un’invasione di corsia o un trasferimento non regolare del testimone possono portare a una squalifica. Recentemente, è stata introdotta la staffetta 4×400 mista ai programmi ufficiali, nella quale due uomini e due donne si alternano durante la competizione.
Prove multiple: eptathlon e decathlon
Introdotta agli Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984, l’eptathlon è una disciplina olimpica all’aperto che testa abilità come velocità, salti e lanci. Si articola in sette eventi distribuiti su due giornate. Ogni evento assegna punti basati sulle prestazioni, che si sommano per determinare la vincitrice finale.
Parallelamente, nel programma maschile esiste il decathlon, introdotto alle Olimpiadi di Stoccolma nel 1912. Comprende dieci eventi, anch’essi suddivisi in due giorni:
- 1° giornata: 100m, salto in lungo, il getto del peso, il salto in alto e i 400m;
- 2° giornata: 110m ad ostacoli, il lancio del disco, il salto con l’asta, il lancio del giavellotto e 1500m.
Il sistema di punteggio e la determinazione della classifica finale sono identici a quelli dell’eptathlon.
Salti: in alto, con l’asta, lungo e triplo
La categoria dei salti nell’atletica leggera si articola in quattro discipline: il salto in alto, il salto con l’asta, il salto in lungo e il salto triplo.
Nel salto in alto l’atleta deve superare un’asticella orizzontale, solitamente realizzata in fibra di vetro, sfruttando forza e agilità. Dopo un tentativo riuscito a una certa altezza non si può più competere per altezze inferiori. L’atleta può usare solo un piede per staccarsi da terra e viene eliminato dopo tre tentativi falliti consecutivamente sullo stesso ostacolo; in caso di parità, vince chi ha commesso meno errori. Ogni atleta ha 60 secondi per effettuare il salto una volta chiamato, il tempo aumenta a 90 secondi quando restano solo 2 o 3 concorrenti.
Nel salto con l’asta, l’obiettivo è superare un’asticella posizionata tra i cinque e i sei metri di altezza, e che aumenta progressivamente ad ogni salto valido. Gli atleti piantano un’asta in una cassetta al termine della rincorsa, così che questa restituisca energia sufficiente per il salto. Questa disciplina prevede un’asta in fibra di carbonio, o vetro, lunga quattro metri e mezzo e una pedana di rincorsa di almeno 40 metri.
Nel salto in lungo gli atleti prendono la rincorsa e si lanciano per atterrare in una buca di sabbia. La distanza del salto viene misurata dall’impronta più vicina alla linea di partenza lasciata nella buca. In questa specialità un salto viene annullato se l’atleta tocca la linea di battuta con il piede durante la fase di stacco. I salti sono considerati comunque validi per la competizione se il vento non supera i 2 metri al secondo, ma non sono validi per l’omologazione di un eventuale record.
Infine, con regole simili alla precedente specialità, il salto triplo combina velocità ed esplosività. La disciplina si divide in tre fasi: il primo e il secondo salto, chiamati hop e step, vengono effettuati con lo stesso piede; il terzo, denominato jump, viene effettuato con l’altro piede.
Lanci: peso, disco, martello e giavellotto
Questa tipologia di gara si basa sulla forza, la resistenza e la potenza degli atleti che viene misurata attraverso il lancio di vari oggetti che richiedono forza esplosiva ma anche coordinazione e precisione per raggiungere le migliori prestazioni possibili.
Nel getto del peso, disciplina in cui uomini e donne competono separatamente, bisogna lanciare una sfera di metallo il più lontano possibile. Le sfere devono essere realizzate in ferro pieno o in un metallo più duro dell’ottone, pesando 7,260 kg per gli uomini e 4 kg per le donne. La tecnica richiede il lancio con una sola mano, rimanendo all’interno di una pedana circolare.
Il lancio del disco si svolge in una pedana circolare all’interno di una gabbia, dove gli atleti devono lanciare un disco di 2 kg per gli uomini e 1 kg per le donne. È importante che restino dentro al cerchio durante il lancio, altrimenti il tentativo viene annullato. In questa disciplina Al Oerter ha vinto quattro medaglie d’oro olimpiche consecutive dal 1956 al 1968.
Il lancio del martello è stato introdotto nel programma olimpico femminile solo nel 2000. In questo caso, a essere lanciato è un peso metallico collegato a un cavo d’acciaio di poco più di un metro. Gli atleti ruotano su sé stessi, all’interno di una gabbia, tenendo il cavo con entrambe le mani e le braccia stese. Il peso per gli uomini è di 7,26 kg, mentre per le donne è di 4 kg.
Il lancio del giavellotto, praticato sia da uomini che da donne, è uno sport che risale al 708 a.C. che prevede il lancio di un giavellotto, solitamente in metallo e fibra di vetro. Un tocco del terreno fuori dalla pedana con qualsiasi parte del corpo comporta la squalifica. Oggi, i giavellotti maschili devono pesare almeno 800 grammi e misurare tra 2,6 e 2,7 metri, mentre quelli femminili 600 grammi e lunghezza tra 2,2 e 2,3 metri.
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