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VIVALDO BALDI, UNO DEI PIU’ GRANDI GUIDATORI DEL TROTTO ITALIANO

Uno dei più grandi driver del trotto italiano è Vivaldo Baldi

Nato nella piccola frazione di Casini vicino a Quarrata, in provincia di Pistoia, Vivaldo Baldi è stato uno dei più grandi guidatori del trotto italiano di tutti i tempi. Figlio di Omero Baldi, a sua volta grande guidatore, Vivaldo in carriera ha vinto oltre cinquemila corse, fra cui cinque edizioni della Lotteria di Agnano, sei Campionati Europei a Cesena e sette gran premi Città di Montecatini. Il primo successo importante giunse nel 1942 in sulky a Scrivia nel Premio Toscana. Nella sua scuderia sono passati tanti campioni fra cui Birbone, Checco Pra, Crevalcore, The Last Hurrah, Eliano, Enriquillo e Fedone. Nel mondo del trotto era anche conosciuto con il nome di “Diecione” perché il nonno Donatello lo ricompensava con dieci lire per accudire la scuderia quando era ancora ragazzo.

 

Baldi, la dinastia del trotto

Una dinastia del trotto, quella dei Baldi, iniziata con Omero, morto nel 1969, e proseguita appunto con lui. Sono però driver anche il figlio di Vivaldo, Alessandro, e i tre nipoti Fabio Scatolini, Edoardo e Stefano Baldi. Ma il campione indiscusso è lui: un personaggio carismatico che vanta successi su tutte le piste italiane, vittorie ripetute ad Agnano e un successo sfiorato all’International Trot al Roosevelt di New York nel 1960.

La passione per i cavalli l’aveva contagiato sin da piccolo. Il padre Omero, detto Cincerina per la sua passione per il gentil sesso, lo portava con sé durante le gare. Omero era un allevatore, un allenatore di notevole talento. Vinse sulle piste di mezz’Italia, alla guida di quel gran cavallo che era Adrio.

Ancora giovanissimo, Vivaldo debuttò in pista distinguendosi subito per abilità e grinta. La conferma di un nuovo talento arrivò con la vittoria alla guida di Scrivia nel Premio Toscana del 1951, appunto, dove precedette sul traguardo il grandissimo Inverno. Nel 1953 Baldi aveva già vinto il suo secondo Frustino d’Oro con 242 successi in un anno. Con Birbone, cavallo con una testa d’oro, capace di soffrire, vinse tre edizioni del Lotteria di Agnano, nel ’52, ’53 e nel ’55.

L’uomo che sussurrava ai cavalli avrebbe trovato un altro asso in Crevalcore, il diavolo nero che sfiorò la vittoria al Roosevelt di New York. Con The Last Hurrah, invece, vinse due volte consecutivamente la Lotteria nel ’78 e nel ’79. L’ultimo successo in un GP venne firmato nel 1987 a Taranto con Eliano nel GP Due Mari.

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