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Equitazione e Salto ad Ostacoli: Origine, Regole e Lavoro in Sella

Saltare gli ostacoli a cavallo

Il salto a ostacoli occupa un posto nel cuore di tutti gli appassionati di equitazione. Uno sport tra quelli considerati più nobili, in cui la fiducia tra fantino e cavallo si manifesta più che in qualsiasi altra gara. Si vince e si perde insieme: cavallo e cavaliere divengono un tutt’uno, e ciò porta ogni concorrente a essere definito “binomio”. Per stimolare e incentivare tale sintonia esistono numerosi metodi ed esercizi, che passano attraverso il lavoro alla corda e l’addestramento costante.

Se vuoi entrare nel vivo di questo sport e avere ulteriori dettagli, di seguito troverai una guida al salto a ostacoli, che ne esamina origine e regole.

Chi furono i primi a organizzare il Salto a Ostacoli Equestre

Il binomio uomo-cavallo ha percorso millenni di storia e ancora oggi è forte, non solo nell’ambito dell’equitazione e dell’ippica a livello agonistico. I primi a codificare le regole del salto a ostacoli furono gli inglesi due secoli fa: nella Gran Bretagna del XIX secolo il salto a ostacoli fece il suo ingresso come disciplina, incoraggiata dalla pratica cavalleresca di muoversi a cavallo durante le battute di caccia. Il dinamismo dell’attività si riversava nel tracciato dell’animale, che si trovava a dover saltare ostacoli naturali come cespugli o alberi caduti.

L’equitazione italiana si lega indissolubilmente al nome del capitano di cavalleria Federico Caprili. Entrato al Collegio Militare di Firenze e, successivamente, di Roma, si recò poi all’Accademia Militare di Modena. Un percorso militare che lo avvicinò ai cavalli e che lo portò a partecipare a diversi concorsi ippici. Sperimentò e studiò attentamente i movimenti del cavallo, il salto e ogni tipo di variazione a cui poteva essere soggetto, fino ad arrivare all’ideazione del Sistema Naturale di Equitazione.

Un nome che lascia tracce nelle pagine di storia, soprattutto in Italia, che ha cambiato per sempre il modo in cui viene concepita la pratica equestre. Tuttavia, uomo e cavallo hanno sempre vissuto l’uno al servizio dell’altro. Nel 1350 a.C. venne redatto il più antico manuale su “La cura e l’alimentazione del cavallo” a cui fece seguito 1000 anni dopo “L’arte della cavalleria” di Senofonte (350 a.C.). D’altronde, la storia dell’equitazione si fonde a quella dell’ippica, condividendo con essa un percorso millenario.

Come saltare gli ostacoli a cavallo: le Regole

Come saltare gli ostacoli a cavallo? Chi non è pratico delle competizioni potrebbe non rendersi conto della difficoltà e della dedizione che questo sport richiede. Saltare gli ostacoli è più facile a dirsi che a farsi: la sintonia tra cavallo e cavaliere deve essere totale, anche in virtù della complessità dell’azione. Per pochi istanti si trovano entrambi sospesi in aria, pronti ad atterrare dall’altra parte dell’ostacolo. Insieme ci si avvicina, ci si stacca da terra, si effettua la cosiddetta parabola e infine si atterra: queste le fasi in cui si articola l’intero processo.

Come è intuibile, l’obiettivo della gara sta nel saltare gli ostacoli senza abbatterli, e farlo nel minor tempo possibile. La durata della prestazione di ogni binomio partecipante deve rientrare in un tempo massimo, superato il quale si ottiene una penalità. Assieme a tale parametro viene stabilito preventivamente anche un tempo limite, oltre cui si viene eliminati. Nonostante le prescrizioni sul tempo, non bisogna dimenticare che il salto a ostacoli è un lavoro di precisione e abilità, per questo non bisogna mai spingere il cavallo allo stremo.

Il benessere dell’animale viene sempre al primo posto, nonostante la competizione. Sono infatti vietati speroni e fruste più lunghe di 75 cm e con piombini alle estremità. Gli ostacoli poi non sono tutti uguali, ma si distinguono tra quelli che permettono salti verticali e quelli che permettono salti larghi.

Sono anche previste delle penalità, attribuite per ostacoli abbattuti, disobbedienza del cavallo, superamento del tempo massimo e passaggio davanti alla fotocellula prima che inizi la gara.

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Nel mondo dell’equitazione, la precisione è fondamentale. I concorrenti devono essere in grado di padroneggiare il cavallo, saltare gli ostacoli e mantenere un equilibrio perfetto durante l’intera performance. Il rapporto con l’animale deve essere solido e stabile, basato sulla fiducia reciproca.

Sebbene sia l’Ippica a essere spesso associata alle scommesse, l’equitazione offre anch’essa opportunità per gli appassionati del gambling. Su piattaforme come BetFlag, gli scommettitori possono fare le loro giocate in modo facile e sicuro.

Le modalità più utilizzate sono quelle del “testa a testa” e del “vincente”, già note a chi si intende di Scommesse Sportive. Il “testa a testa” consiste nella scelta del cavallo che avrà la meglio tra due concorrenti; mentre il “vincente” richiede la scelta del cavallo che si posizionerà al primo posto nell’intera competizione.

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