Le iniziali dei nomi dei trottatori, un modo per muoversi e capire l’Union Européenne du Trot (Uet) nazione per nazione
Chi buttasse anche un occhio distratto alle corse di trotto in giro per il Vecchio Continente non potrebbe non notare una particolarità nei nomi dei cavalli da corsa.
L’iniziale, uguale in base all’anno di nascita, ma differente a seconda dei paesi facenti parte dell’UET, acronimo dell’Union Européenne du Trot, la federazione che raggruppa e gestisce le politiche ippiche comuni dei singoli stati.
L’analisi delle singole nazioni fornisce una prospettiva più generale.
FRANCIA – Gli allevamenti statali, che storicamente hanno avuto un ruolo importante nella storia del trotto transalpino, iniziarono questa pratica nel 1878, quindi molti cavalli avevano l’iniziale “A”. Ogni anno sempre più allevatori si unirono e quando iniziò la seconda rotazione di lettere con la “A” nel 1900, circa l’80-90% seguiva questa convenzione. Con la riscrittura e la chiusura del libro genealogico nel 1937 il sistema venne alla fine reso obbligatorio. A quel punto il 99,8% l’aveva seguito, ma è comunque possibile trovare alcune eccezioni degne di nota, in particolare la doppia vincitrice del Prix d’Amérique Amazone B., nata nel 1923, che è un anno “B”.
Oltralpe vengono usate tutte le 22 lettere dalla A alla V compresa e da quando è iniziato nel 1878, le generazioni “A” sono nate nel 1878, 1900, 1922, 1944, 1966, 1988, 2010 e successivamente nel 2032. Quindi qualsiasi cavallo con la “E”, ad esempio, nascerà sempre 4 anni dopo l’inizio di ogni rotazione (quindi 1882, 1904, 1926, etc etc). Di tanto in tanto, quando si rilegge un articolo storico in cui sono stati omessi gli anni di nascita, è plausibile quindi contare le lettere sulle dita della mano per trovare l’anno di nascita…
Altri paesi europei seguono regole simili.
Simili, ma non uguali.
ITALIA – Si usano 19 lettere: tutte quelle dalla A alla Z, escluse H, J, K, Q, W, X e Y. In Italia il sistema è stato reso obbligatorio solo dal 1978, ma quel sistema fu il primo adottato da Orsi Mangelli, di gran lunga il più grande ed importante allevatore della storia del trotto italiano.
DANIMARCA – Anche qui si usano 19 lettere, ma diverse. Usano dalla A alla W esclusa la Q. Inoltre, I&J e U&V&W sono combinati, quindi “Icebreaker” e “Jigger” si trovano nello stesso anno. La rotazione danese è leggermente avanti rispetto a quella italiana: l’anno scorso i 4 anni cominciavano con la “H” mentre gli italiani con la “F”.
ALTRI CASI – In Olanda utilizzano tutte le 24 lettere dalla “A” alla “Z”, saltando solo la “Q” e la “X”. La Spagna ne utilizza solo 17.
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