Sembra impossibile, ma sono passati quasi trent’anni. Già, perché quel successo risale al 1994, quando Erik Berglöf vinse in sulky a Copiad quella che è stata definita la “Elitloppet dei secoli”.
D’altronde il battage pubblicitario fu chiaro sin dal principio: Copiad, la grande speranza scandinava, contro il campione americano Pine Chip.
Da lì i 35mila di Solvalla, l’ippodromo di Stoccolma, scandirono il loro tifo ogni volta che il cavallo entrava in pista per il warm-up.
“CO-PIAD / CO-PIAD / CO-PIAD” – un urlo rauco, senza soluzione di continuità. Per tutto il pomeriggio. E alla fine Pine Chip galoppò, battuto.
Erik Berglöf ha vinto la maggior parte delle cose che si possono vincere su una pista da trotto. Due volte l’Elitlopp, tre il Derby, lo Stochampionatet, l’Oslo Grand Prix e molti altri. Per la maggior parte delle persone però è ricordato per quella magica vittoria di un pomeriggio di maggio del ‘94 quando Copiad sconfisse l’invader yankee in quella che era stata precedentemente dipinta come la lotta di Davide contro Golia.
La gente comune probabilmente non ricorda cosa ha fatto una settimana fa, ma pochi dimenticano dove si trovavano esattamente quando Copiad ha tagliato il traguardo come vincitore in quella che è stata definita la “corsa di tutti i tempi”.
Il padre, figlio di emigranti, era nato negli Stati Uniti nel 1926. Per un certo periodo ha anche vissuto accanto a un noto personaggio storico, per non dire altro. La famiglia si era infatti trasferita a Chicago e i Berglöf finirono nella stessa strada dove viveva anche il gangster Al Capone. Tornata in seguito in Svezia si stabilì inizialmente a Eskilstuna.
Berglöf oltre che un allenatore di trotto è stato fondamentalmente un ingegnere civile, anche se il compito principale è stato occuparsi dell’azienda di costruzioni di famiglia. Ma le emozioni che gli ha dato Copiad, beh, quelle non le ha scordate di certo.
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