Numero 1 del trotto italiano da qualche stagione a questa parte, Alessandro Gocciadoro non ha mai fatto mistero che il punto di svolta della propria carriera di allenatore è giunto negli Stati Uniti quando ha potuto vedere all’opera Ake Svanstedt e applicarne i metodi di training per quanto possibile.
Dalla Svezia agli Usa, Ake Svanstedt ha mostrato la via nell’allenamento
Forza dominante in Svezia prima del trasferimento negli Usa nell’autunno 2013, Svanstedt ha aperto una struttura di allenamento a Vero Beach in Florida. L’anno successivo ha acquistato Legend Farms e trasferito tutto a Wrightstown, nel New Jersey.
Da allora ha conquistato cinque Trainer of the Year in America e tre Driver of the Year Awards in Svezia e ha più di 5mila vittorie da allenatore e 6.400 da guidatore. Ha anche vinto quest’anno il suo secondo Hambletonian, la classica da un milione di dollari di montepremi più importante per la generazione dei tre anni, grazie alla qualità di Captain Corey.
Stavolta Svanstedt non ha però avuto bisogno dell’aiuto dei giudici. Nel 2017 infatti What the Hill, che tagliò per primo il traguardo, venne squalificato per aver interferito con un altro concorrente e ciò permise a Perfect Spirit, allenato appunto da Svanstedt, di passare dal secondo al primo posto.
Il sabbione di Noceto, i lavori sul fondo e non sulla velocità, i gruppi da 14-16-18 cavalli tutti quanti assieme tre o quattro per fila alla volta che abbiamo imparato a conoscere attraverso Gocciadoro hanno quindi una radice nord-europea.
E se Gocciadoro è diventato Gocciadoro così come siamo abituati oggi a conoscerlo parte deriva senz’altro anche dalla Svanstedt way of life. Con buona pace di tutti.
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