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Tra ghiaia e cavalli

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Bepi Biasuzzi era soprannominato il “re della ghiaia”. E difatti amava dire «Mi vendo giara». La prendevano per una battuta, schietta trevisana professione di modestia. Ma era molto più di un biglietto da visita: per lui era il ricordo delle origini, il marchio di fabbrica.

 

Bepi Biasuzzi, imprenditore e ippico di successo

Fu il fondatore di una delle più note industrie estrattive del Veneto che dal secondo dopoguerra ha caratterizzato lo sviluppo della provincia di Treviso.

La sua attività primaria era iniziata quando era giovanissimo, con il padre Sante. Assieme trasportavano ghiaia con i carretti, nell’impresa fondata dal nonno nel 1907, a Quinto.

E’ stato il trevigiano più ricco del Duemila: 26 miliardi dichiarati al fisco. Si era occupato anche del settore turistico e immobiliare. Possedeva scuderie negli Stati uniti e in Italia, e villaggi turistici a Caorle e in Croazia, discariche in Veneto e all’Est.

Era molto noto nel mondo dell’ippica. Aveva due allevamenti. Arrivò ad averne oltre 350, di cavalli.

Era stato driver, ma il suo fiuto e le sue qualità di imprenditoriale lo convinsero a diventare nel 1962 un allevatore di qualità. Le sue scuderie hanno ospitato cavalli leggendari, in Italia e oltre Oceano.

Aveva fondato anche la Nordest Ippodromi, proprietaria degli impianti di S. Artemio, Trieste e Ferrara, e ne era stato anche presidente.

 

Gran Premio Memorial Giuseppe Biasuzzi

Domenica proprio a Treviso si disputerà la quinta edizione della classica a lui intitolata, Gruppo 1 da 110mila Euro sul miglio e riservato ai 4 anni.

Una corsa. Il modo migliore per ricordarlo!