Il Gran Premio del Giappone è un evento annuale che non solo rappresenta uno degli appuntamenti più attesi nel calendario del motomondiale, ma racconta anche la storia e l’evoluzione del motociclismo.
Quest’anno è stato particolarmente avvincente, con sorprese, colpi di scena e prestazioni che hanno scritto un altro capitolo indimenticabile nella storia del GP del Giappone.
Storia del GP di Giappone
Il Gran Premio motociclistico del Giappone nasce nel 1962, ma solo a partire dal 1963 viene inserito nel calendario del Motomondiale. La gara si è svolta su diversi circuiti nel corso degli anni: le prime edizioni sono state ospitate dal circuito di Suzuka, per poi trasferirsi sul tracciato del Fuji, prima di interrompersi nel 1968.
Dopo una lunga pausa, il Gran Premio è tornato nel 1987 proprio a Suzuka, dove è rimasto fino al 2003, anno della tragica morte del pilota Daijiro Kato durante il GP. Da quel momento la gara si è definitivamente spostata sul circuito di Motegi, dove si corre ancora oggi.
Circuito di Motegi
Inaugurato nel lontano 1997, il circuito Twin Ring Motegi rappresenta uno dei pilastri del motociclismo in terra nipponica. Questo impianto, unico nel suo genere, si distingue grazie alla doppia personalità: da un lato, un tracciato ovale, ideale per gli appassionati di corse americane; dall’altro, un circuito stradale, disegnato con cura meticolosa, che si estende per ben 4.801 metri.
Fiero di portare l’insegna della Honda, marchio che ne detiene la proprietà, Motegi è teatro da anni di prestazioni straordinarie. Rimane viva nei ricordi degli amanti della MotoGP la giornata in cui Jorge Lorenzo ha scritto la storia, siglando nel 2014 un tempo record di 1:45:350.
Il Twin Ring Motegi è un luogo dove le emozioni del motociclismo prendono vita. La sua pista, tecnica e articolata, ha regalato ad appassionati e piloti momenti di puro sport, spesso conditi da attimi di suspense e adrenalina. Non è raro, infatti, vedere i piloti impegnati in manovre audaci, specie nelle curve più tecniche, dove il bilanciamento tra velocità e precisione fa la differenza.
La sua posizione nel calendario MotoGP non è casuale: Motegi è diventato un appuntamento imperdibile, un palcoscenico dove i grandi nomi del motociclismo si danno battaglia, sotto gli occhi di migliaia di tifosi giapponesi e internazionali. Ogni anno, questo circuito conferma la sua reputazione, offrendo uno spettacolo incredibile e riaffermandosi come uno dei grandi teatri dello sport su due ruote.
Campioni del Gran Premio del Giappone della MotoGP
Il Gran Premio del Giappone è stato teatro di pagine leggendarie nella storia del motociclismo moderno. Spiccano nomi come Valentino Rossi, Loris Capirossi, Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo, campioni che hanno conquistato il trofeo per svariate volte, cementando il proprio status in questa nazione.
E poi c’è Marc Marquez, il prodigio spagnolo, che ha già ottenuto tre vittorie in terra nipponica, lasciando intendere che la sua storia con il GP del Giappone potrebbe essere ancora lunga e ricca di successi. Anche piloti del calibro di Tamada, Stoner e Dovizioso hanno inciso il proprio nome nell’albo d’oro con memorabili trionfi, dimostrando il talento e la profondità di questo campionato.
Guardando alle scuderie, le classiche rivalità tra Honda, Ducati e Yamaha sono state ben evidenti sul tracciato giapponese. Questi colossi del motociclismo hanno dominato il podio, rivelando non solo la loro superiorità tecnica ma anche l’importanza storica e strategica che il GP del Giappone rappresenta.
Eppure, le edizioni 2020 e 2021 ci ricordano un periodo buio, in cui la pandemia di COVID-19 ha fermato le ruote del campionato, cancellando due edizioni consecutive di questo storico Gran Premio. Ma il motociclismo ha mostrato la sua resilienza: il 2022 ha segnato un ritorno trionfale, riportando la passione e l’adrenalina delle gare in Giappone, e promettendo molte altre emozionanti battaglie.
Com’è andata, dunque, l’edizione 2023?
GP del Giappone 2023
Il weekend di gara, tenutosi dal 29 settembre al 1 ottobre (tra prove libere e qualificazioni), è stato caratterizzato da un’incognita meteo che ha messo a dura prova le abilità dei piloti. Fin dall’inizio Jorge Martin ha guidato con gran precisione, ma la vera sfida è arrivata dopo soli 12 giri, quando un improvviso acquazzone ha colto tutti di sorpresa.
Francesco Bagnaia, che tallonava da vicino Martin, si è posizionato subito dopo lo spagnolo, avvicinandosi in classifica e riducendo a soli tre punti il distacco. La situazione in pista, tra l’altro, è stata molto movimentata: Bagnaia ha dovuto difendersi strenuamente dagli assalti di Bezzecchi e Marquez.
Weekend complicato per le KTM: Binder non è riuscito a conservare la sua posizione, mentre Miller si è dovuto accontentare di un quinto posto, non riuscendo nella rimonta. Per l’Aprilia, buona prova di Aleix Espargaró, non altrettanto positiva invece per Vinales, costretto al ritiro anticipato.
Miguel Oliveira, che inizialmente sembrava poter lottare per le prime posizioni, ha dovuto drasticamente rivedere le sue ambizioni con l’intensificarsi della pioggia, optando per il rientro ai box.
Il GP di Motegi 2023, nonostante il maltempo, ha più o meno rispettato le aspettative quanto a risultato finale.
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