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La Dolce notte delle polemiche

vernissage grif

Ferragosto di fuoco. Nel Città di Montecatini Vernissage Grif distanziato dalla Giuria in batteria. 1-2 a successo del portacolori della famiglia Michelotto con Roberto Vecchione in cabina di regia.

 

Nel bene e nel male l’ippica italiana degli anni ’20 è Alessandro Gocciadoro. Lo è quando vince e anche quando perde, figurarsi in una sera in cui è riuscito a fare entrambe le cose…

E’ quella del Gran Premio Città di Montecatini (Euro 121.000, metri 1640 – Gruppo 1), batterie e finale che consacrano il migliore di un albo d’oro pieno di storia passata e un presente più morigerato. Non ci sono i tradizionali fuochi di mezzanotte, ma tant’è: il Sesana la notte di Ferragosto ha sempre un suo fascino teorico.

Gocciadoro presenta Vernissage Grif, il grande favorito, già vincitore di questa corsa in tre delle ultime quattro edizioni della prova, e Dolce Viky, la new entry di scuderia, uno che per tutta la carriera da puledro ha girato intorno al grande risultato senza mai spiccare davvero quel volo che aveva dimostrato ampiamente di meritare.

Problema vuole che se Dolce Viky vince alla grandissima il primo heat eliminatorio con un Roberto Vecchione interprete ideale del portacolori dei Michelotto, a Vernissage nell’altra batteria vada molto meno bene. Nel tentativo di sopravanzare Achille Blv sul finire della curva di sinistra “pizzica” l’anteriore dell’avversario. Almeno questo è quello che sentenzia la Giuria. Preso? Non preso? Il Goccia non è d’accordo. Protesta innocenza. Dice di non averlo mai toccato. Si inalbera. Se ne va dall’ippodromo.

Chi ne perde è il Città di Montecatini stesso che ammaina la sua stella, Vernissage appunto, e ne issa un’altra. In finale Dolce Viky dimostra quel che molti avevano capito già un’ora e mezza prima: sarebbe stato duro da battere comunque. Vince in 1.12.2 davanti ai soliti inappuntabili Vincerò Gar e ad Akela Pal Ferm e dimostra di avere un futuro roseo davanti a sé, complice la freschezza di base che può mettere in campo, un dato che a 5 anni non molti possono sfruttare.

E’ nata una stella? Si vedrà. Per ora i suoi uomini è giusto che si godano questa serata calda, piena di polemiche, in pista e sugli spalti non certo pieni, un altro dato che dovrebbe far riflettere, ma – per loro – anche di tanta soddisfazione.

 

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