Dominio assoluto di Mauro Baroncini e Andrea Farolfi domenica a Milano nel Marangoni ed nel relativo Filly grazie a Dimitri Ferm e Due Italia
Mauro Baroncini e Andrea Farolfi continuano ad essere i mattatori della stagione dei 3 anni. Domenica a Milano l’allenatore milanese ed il driver bolognese hanno centrato il Gran Premio Marangoni ed il relativo Filly grazie ai netti successi ottenuti grazie a Dimitri Ferm e Due Italia.
Vittorie ottenuto con lo stesso cliché: in testa, controllo, stacco finale. Ed entrambi sono i netti punti di riferimento della generazione in chiave Derby Italiano del Trotto, in programma tra fine mese ed inizio ottobre a Roma, dopo aver dominato anche il resto della stagione.
La superiorità di Dimitri Ferm nella prova più importante è parsa addirittura imbarazzante. Al comando in un amen, ha retto l’attacco di Danger Bi – il preventivato avversario – lungo tutto l’arco dell’ultimo giro per andarsene in solitaria all’imbocco dell’ultima curva e concludere nel più facile dei modi con almeno una ventina di metri di vantaggio a media di 1.12.6 sui duemila metri. Ora come ora Dimitri Ferm parla all’interno della generazione 2019 una lingua incomprensibile per gli altri. E questo a poche settimane dal Nastro Azzurro è indicativo.
A distanza Danger Bi pur soffrendo ha confermato il suo valore cogliendo un valido posto d’onore. Lì a contatto, autore di buon finale dalle retrovie, Dakovo Mail ha confermato la duttilità ed il valore che lo ha contraddistinto per tutta la carriera. In calo troppo netto alla distanza Dubhe Prav, che aveva seguito sul percorso Dimitri Ferm, perlomeno sino all’allungo conclusivo. Mai pervenuti gli altri.
Simile lo sviluppo del Filly, l’omologa prova al femminile del Marangoni. Scivolata in breve al comando, Due Italia ha agito nello stesso schema, tenendo in dirittura d’arrivo in rispetto il timido tentativo di una comunque positiva Diana Jet, la vera sorpresa della corsa. 1.12.7 sul miglio la media al chilometro della vincitrice. L’avversaria dichiarata Delicious Gar, condizionata da un numero complicato che l’ha costretta tutta strada all’esterno, ha cercato di avvicinare la battistrada sul percorso salvo calare in maniera evidente nel mezzo giro finale.