Scomparso nei giorni scorsi a soli 54 anni dopo una breve malattia. Era presidente dell’Anact, l’associazione degli allevatori
Il mondo del diritto e quello dell’ippica piangono il professor Ubaldo La Porta. 54 anni, originario di Santa Maria Capua Vetere, ordinario di Diritto Privato e Civile all’Università del Piemonte e notaio a Milano dal 1996, il professionista campano è scomparso dopo una breve malattia. La Porta, che aveva studiato e si era formato in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, era anche consigliere di presidenza della Corte dei Conti e direttore scientifico delle Università Pegaso e Mercatorum.
Ma per l’ippica – il trotto in particolare, pur se negli ultimi tempi si era avvicinato anche a quello del galoppo – La Porta era il presidente dell’Anact (Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore), la sigla che raggruppa la categoria attorno alla quale ruota l’intera filiera, principale punto di riferimento per il Ministero delle Politiche Agricole.
Uomo di grandi qualità umane e comunicative ed alto spessore professionale, La Porta lascia un vuoto difficilmente colmabile per umanità, conoscenza e compostezza, doti necessarie all’ippica e così poco presenti nel comparto in questo travagliato momento.