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Giro d’Italia 2026: percorso e tappe

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/Aggiornato il 1 Dic 2025

Si alza il sipario sul percorso Giro d’Italia 2026. La 109ª edizione della Corsa Rosa, in programma da venerdì 8 a domenica 31 maggio 2026, è stata ufficialmente presentata all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma. Un’edizione dal respiro internazionale, con una grande partenza storica: per la prima volta il gruppo scatterà dalla Bulgaria, che ospiterà le prime tre frazioni del percorso.

L’arrivo finale sarà ancora una volta a Roma, che dal 2023 è tornata a essere il palcoscenico conclusivo del Giro e nel 2026 accoglierà il vincitore per l’ottava volta nella storia, la quarta consecutiva. In mezzo, un viaggio di 3.459 km e 49.150 metri di dislivello, distribuiti in 21 tappe Giro d’Italia 2026 che promettono spettacolo dal primo all’ultimo giorno.

Percorso Giro d’Italia 2026

Il tracciato del Giro d’Italia 2026 è pensato per far emergere corridori completi, in grado di difendersi a cronometro e di fare la differenza in alta montagna.

Il menu prevede:

  • 1 cronometro individuale pianeggiante di 40,2 km (la Tappa Bartali, interamente in Toscana, da Viareggio a Massa);
  • 8 tappe di pianura, ideali per velocisti e finisseur;
  • 7 tappe di media montagna, terreno perfetto per colpi di mano e fughe da lontano;
  • 5 tappe di alta montagna con 7 arrivi in salita, destinate a scrivere la classifica generale.

La Cima Coppi del Giro sarà il Passo Giau, con i suoi 2.233 metri d’altitudine: il punto più alto che il gruppo affronterà lungo le tappe Giro d’Italia 2026. Confermato anche uno sconfinamento all’estero con una frazione interamente in territorio svizzero, da Bellinzona a Carì, che potrebbe rivelarsi decisiva per la lotta alla maglia rosa.

Non mancano le città simbolo: Milano torna nel percorso e ospiterà per la 90ª volta l’arrivo di una tappa, riaffermando il suo legame storico con la corsa.

La Montagna Pantani sarà invece ai Piani di Pezzè, un omaggio al Pirata in una delle giornate più attese dell’intero Giro.

Dolomiti, memoria e grandi arrivi: le giornate chiave

Guardando alla parte finale del Giro d’Italia 2026, è evidente come la classifica possa decidersi in montagna negli ultimi giorni. Il “tappone dolomitico” collegherà Feltre ai Piani di Pezzè, riproponendo un arrivo storico già legato a Marco Pantani ai tempi del Giro d’Italia Dilettanti 1992. In programma le ascese ai passi Duran, Staulanza (con la variante di Coi), Giau – Cima Coppi – e Falzarego: una giornata da brividi che potrebbe ribaltare la generale.

Il giorno successivo, la Corsa Rosa renderà omaggio alla memoria con una tappa che partirà da Gemona del Friuli, a 50 anni dal disastroso terremoto del 1976. Il percorso attraverserà il cratere sismico prima di affrontare per due volte la salita di Piancavallo, altro passaggio chiave per definire la classifica alla vigilia del gran finale di Roma.

Giro d’Italia 2026: tra storia, omaggi e grandi favoriti

La presentazione del percorso è stata anche l’occasione per ripercorrere la storia recente della Corsa Rosa: nel 2025 a trionfare è stato il britannico Simon Yates (Visma), davanti a Isaac Del Toro e Richard Carapaz. L’ultimo italiano a vincere il Giro resta Vincenzo Nibali (2016), mentre l’ultimo azzurro sul podio è stato Damiano Caruso, secondo nel 2021.

In attesa di conoscere definitivamente i protagonisti che animeranno le tappe Giro d’Italia 2026, una cosa è già chiara: con una cronometro lunga, salite dolomitiche leggendarie, arrivi storici e passaggi dal forte valore simbolico, la 109ª edizione ha tutte le caratteristiche per diventare una delle più affascinanti degli ultimi anni.