Quinta vittoria nelle sei edizioni della classica per il guidatore-allenatore parmense. Il portacolori della Comiantale batte a fil di palo in 1.11.3 Carlomagno d’Esi
Quando va a Treviso Alessandro Gocciadoro diventa ancora più intrattabile del solito. Reduce dal successo di settembre con Bengurion Jet nel Città di Treviso, l’allenatore-guidatore parmense ha doppiato la mise grazie al successo ottenuto in una calda domenica di ottobre sui 1609 metri del Gran Premio Memorial Giuseppe Biasuzzi, Gruppo 1 riservato a 4 anni di ogni paese dotato sul traguardo di 121mila Euro che ricorda una figura trevigiana storica, non solo nel trotto e nell’ippica.
Gocciadoro nelle sei edizioni della classica ha centrato così il quinto successo consecutivo, una striscia iniziata nel 2018 con Vitruvio e proseguita anche con un paio di portacolori di Biasuzzi – Zaniah Bi e Bepi Bi – ai quali vanno aggiunti Alrajah One ed ora Charmant de Zack, il trionfatore di giornata.
Il portacolori della napoletana Scuderia Comiantale è venuto nei pressi del palo a domare le residue resistenze di Carlomagno d’Esi, issatosi al comando ai 650 finali sull’errore del battistrada e favorito Callmethebreeze. L’allievo di Philippe Allaire interpretato da Andrea Guzzinati aveva dovuto reggere nella parte iniziale la bordata decisa e convinta di Cosmo Spritz che lo ha costretto a 600 metri siderali in 40.7 prima di scendere a più miti consigli e ripiegare in terza posizione alla corda, alle spalle anche di Cointreau.
La prima parte di gara troppo veloce ha messo in difficoltà tutti i concorrenti che sono entrati nello “strappo” a partire – 26.5 i primi velocissimi 400 metri – così da consegnare la corsa su un piatto d’argento agli attendisti. In difficoltà d’andatura in retta d’arrivo Carlomagno d’Esi, il vincitore del recente Gran Premio Continentale di Bologna, e quindi costretto il suo guidatore Andrea Farolfi ad accontentarsi, Charmant de Zack ha vinto di mezza lunghezza alla media di 1.11.3, ad 1/10 dal record della corsa.
A completare il podio hanno pensato Capital Mail, rimasto a qualche lunghezza ben avanti al resto del gruppo, capeggiato ad intervallo da Callisto.