Nata da un’idea del magnate Frank Stronach, la Pegasus World Cup è rapidamente diventata una delle gare ippiche più prestigiose al mondo, capace di calamitare l’attenzione mediatica grazie a un format innovativo, un montepremi faraonico e la partecipazione dei top horse a livello internazionale.
Andiamo ad analizzare storia, protagonisti e record di questo evento, che negli anni è maturato fino a ritagliarsi uno spazio di primo piano nel panorama equestre.
Storia della Pegasus World Cup
Nel 2016, Frank Stronach, figura influente nel mondo delle corse di cavalli, concepì l’idea di un evento che avrebbe ridefinito i canoni delle competizioni ippiche: la Pegasus World Cup. Stronach, fondatore della Stronach Group, una delle principali aziende nel settore delle corse di cavalli in Nord America, era mosso dalla visione di creare un evento che potesse non solo competere con, ma anche superare in prestigio e montepremi la Dubai World Cup, fino ad allora considerata la gara più ricca del mondo.
Stronach pensò a un meccanismo unico di partecipazione e finanziamento. Invece del tradizionale sistema di iscrizione, La Pegasus World Cup introduceva un modello basato sugli azionisti: 12 proprietari (o consorzi di proprietari) avrebbero pagato ciascuno 1 milione di dollari per garantirsi un posto al cancello di partenza. Questo pagamento non solo copriva il costo dell’iscrizione, ma fungeva anche da contributo diretto al montepremi complessivo.
Una struttura certamente innovativa, dai diversi vantaggi: un montepremi così elevato attirava i migliori talenti, mentre il considerevole impegno finanziario ne aumentava l’eccitazione. Inoltre, c’è da dire che la partecipazione degli azionisti non era limitata alla corsa; avevano anche la possibilità di condividere una percentuale dei ricavi generati dall’evento, inclusi biglietti, sponsorizzazioni e diritti televisivi.
Pegasus World Cup 2017: la Prima Edizione della Corsa
Il 28 gennaio 2017, il Gulfstream Park in Florida ha ospitato la prima edizione del Pegasus World Cup. La gara ha immediatamente stabilito nuovi standard per le corse di cavalli purosangue, sia in termini di prestigio che di ricompense finanziarie. La risposta entusiasta da parte del pubblico e dei media ha confermato che la Pegasus World Cup era destinata a diventare un evento di rilievo nel calendario ippico.
L’evento ha attirato i migliori cavalli di razza purosangue di 4 anni e oltre, ma ha anche contribuito a innovare e rivitalizzare l’industria delle corse, portando un nuovo livello di interesse e coinvolgimento da parte del pubblico.
Pegasus World Cup, Vincitori e Record
La Pegasus World Cup ha visto vincitori straordinari sin dalla sua prima edizione, in cui Arrogate, montato da Mike Smith, ha stabilito un record di velocità di 1:46.83. Tra i jockey, Irad Ortiz Jr. ha ottenuto due vittorie (2020 e 2022), mentre tra i trainer, Bob Baffert si è distinto con due successi (2017 e 2020).
Ecco l’elenco dei vincitori della Pegasus World Cup con i rispettivi tempi:
- 2017: Arrogate – Tempo: 1:46.83
- 2018: Gun Runner – Tempo: 1:47.41
- 2019: City of Light – Tempo: 1:47.71
- 2020: Mucho Gusto – Tempo: 1:48.85
- 2021: Knicks Go – Tempo: 1:47.89
- 2022: Life Is Good – Tempo: 1:48.91
- 2023: Art Collector – Tempo: 1:49.44
Montepremi della Pegasus World Cup
Il montepremi della Pegasus World Cup è un elemento distintivo che ne riflette prestigio ed evoluzione nel tempo. Nella sua edizione inaugurale del 2017, l’evento stabilì un primato con la cifra record di 12 milioni di dollari messi in palio, superando in ricchezza competizioni blasonate come la Dubai World Cup e issandosi immediatamente nell’olimpo delle gare ippiche più importanti.
Nel 2018 si verificò un’impennata ancor più sensazionale, con il montepremi lievitato addirittura a 16 milioni di dollari: una dimostrazione eloquente delle ambizioni e della risonanza internazionale raggiunte in pochi anni dalla Pegasus. Tale ricchezza attirò i riflettori di media e appassionati, garantendo la presenza dei migliori protagonisti del settore.
Tuttavia, dopo quel picco – probabilmente insostenibile -, dal 2019 si è registrato un necessario ridimensionamento del montepremi, prima a 9 e poi a 3 milioni di dollari annui. Nonostante la flessione, si tratta di un montepremi comunque generoso che assicura competitività e spettacolarità alla gara, cementandone lo status di appuntamento imprescindibile nel calendario ippico.
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