Pochi sport possono vantare un legame così profondo con la storia come l’equitazione. Le sue origini affondano nell’addestramento militare delle antiche civiltà e nelle competenze nobiliari dei secoli passati, epoche che ne hanno plasmato lo stile e codici d’onore tuttora rispettati.
Agli albori dei Giochi Olimpici moderni, già l’equitazione trovava posto tra le discipline in programma. Ancora oggi, salto ostacoli, dressage e completo rappresentano alcune delle performance più belle da ammirare, grazie alla perfetta sincronia richiesta a cavalieri e cavalli nell’eseguire movimenti di rara eleganza e potenza atletica.
Gara dopo gara, gli atleti scrivono nuove pagine di storia, spingendo ogni volta più in alto l’asticella delle proprie abilità. E lo fanno non da soli, bensì in virtù di un legame empatico unico con gli animali con cui condividono fatica e successi. Proprio in questa fusione armonica di uomo e natura risiede il fascino secolare dell’equitazione olimpica, disciplina nobile che sa ancora stupire ed emozionare gli appassionati di tutto il mondo.
Il salto ostacoli
Il salto a ostacoli prevede che il cavaliere e il suo cavallo affrontino un percorso di ostacoli numerati, che variano in altezza e difficoltà, in un’arena che può essere situata all’aperto o al chiuso e la cui superficie può essere in erba o sabbia. Gli ostacoli che il cavallo deve saltare sono barriere, tavole, cancelli e balaustre, che mettono alla prova la forza, la precisione e la capacità del cavallo di rispondere prontamente ai comandi.
La disciplina trae le sue origini nella Gran Bretagna del XIX secolo, dove inizialmente i cavalieri saltavano siepi e muretti durante le cacce alla volpe. Con il passare del tempo, l’attività si è evoluta in competizioni strutturate grazie agli sforzi di personalità come il capitano Federico Caprilli, che ha rivoluzionato le tecniche di salto con il suo Sistema Naturale di Equitazione.
Fino a che altezza può saltare un cavallo?
Le capacità di un cavallo nel salto sono influenzate da vari elementi, tra cui la struttura fisica, il livello di addestramento e il rapporto con il cavaliere. Generalmente, i cavalli saltano ostacoli che vanno da 1 a 1,60 metri di altezza. In contesti di gare di salto in alto, conosciute come competizioni di potenza, alcuni esemplari riescono a superare barriere che arrivano a 2,20 metri o anche più.
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I cavalli più adatti al salto ostacoli
Nel salto a ostacoli ci sono alcune razze che si distinguono per le loro caratteristiche fisiche e temperamento, rendendole particolarmente adatte a questa disciplina. Tra quelle con le migliori prestazioni troviamo:
- Il Sella Italiano, noto per la potenza e agilità;
- Il KWPN, che vanta un eccellente equilibrio e capacità di concentrazione sotto pressione;
- Il Selle Français;
- Il BWP, di origine belga;
- L’Oldenburg;
- L’Hannover;
- L’Holsteiner, di origine tedesca, razza rinomata per la forza e la predisposizione al salto, grazie a una robusta conformazione e a potenti arti posteriori.
Oltre alla razza, che conferisce a questi animali alcune caratteristiche distintive, i punti di forza che impattano sul salto sono: buona muscolatura, schiena forte e gambe capaci di sostenere l’impatto dei salti. A tutto ciò si aggiungono la reattività e l’attenzione ai comandi.
Il dressage
Il dressage è una disciplina equestre che valorizza l’armonia tra cavaliere e cavallo, e l’eleganza di quest’ultimo. In questo sport, l’animale dimostra le proprie abilità naturali attraverso movimenti fluidi e controllati all’interno di un campo di gara rettangolare, le cui dimensioni variano a seconda del livello della competizione, arrivando fino a 20×60 metri nelle gare di livello superiore.
La competizione si articola in diverse categorie, che vanno dall’elementare (E) fino al Grand Prix (D), che rappresenta anche la classe olimpica. Ogni categoria richiede però l’esecuzione di una ripresa, una serie di movimenti prestabiliti che i giudici valutano su una scala percentuale.
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Dressage paralimpico
Il dressage paralimpico, unica disciplina equestre inclusa nei Giochi Paralimpici, è stato pensato originariamente come strumento terapeutico negli anni ’70. Ha poi visto la sua prima introduzione come sport competitivo durante i Giochi Paralimpici di Atlanta nel 1996.
Il dressage paralimpico include diverse prove, tra cui:
- Prova individuale: dove i fantini dimostrano la precisione nella guida e la qualità delle andature del cavallo;
- Prova di squadra con musica: un evento di gruppo che coinvolge routine coreografate eseguite su musiche selezionate;
- Freestyle individuale: i migliori otto atleti di ogni classe scelgono la propria musica e routine, mettendo in mostra la loro creatività e connessione con il cavallo.
Il concorso completo
Il Concorso completo nell’equitazione, paragonato al triathlon, è una sfida multidisciplinare che combina dressage, cross-country e salto ostacoli. Originariamente noto come ‘Military’, il concorso completo proviene da una tipologia di addestramento militare ideato per preparare cavalli e cavalieri ad affrontare ogni sfida. Venne poi adottato come disciplina olimpica nel 1912, diventando accessibile anche alle donne a partire dalle Olimpiadi di Tokyo 1964.
Ogni fase del concorso completo testa differenti abilità:
- Nel dressage si esercitano precisione e armonia;
- Il cross-country mette alla prova velocità e coraggio su un percorso disseminato di ostacoli naturali e fissi;
- Il salto ostacoli valuta l’agilità e la precisione del binomio.
La competizione può variare da un one-day event – dove tutte e tre le prove si svolgono in un unico giorno – a un three day event più tradizionale e diluito nel tempo.
Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, le prove si svolgeranno alla Reggia di Versailles nel corso di tre giornate.
Le Olimpiadi di Parigi 2024
Nei Giochi Olimpici di Parigi 2024, previsti in Francia dal 26 luglio all’11 agosto, gli eventi legati all’equitazione si svolgeranno dal 27 luglio al 6 agosto. Qui, gli atleti gareggeranno in sei eventi nelle discipline di dressage, salto ostacoli e concorso completo, sia individuali che a squadre. In totale nella competizione ci saranno 200 atleti: 75 per il salto, 65 per il concorso completo e 60 per il dressage.
Le competizioni equestri furono introdotte per la prima volta ai Giochi Olimpici moderni nel 1900 a Parigi, e da allora sono state una costante nei Giochi. Risalendo alla Grecia, dove le corse di carri e l’armonia tra cavallo e cavaliere erano essenziali per la sopravvivenza in battaglia, il dressage si è sviluppato da allora come allenamento bellico per i cavalli. Dopo un periodo buio, l’arte dell’equitazione è rinata durante il Rinascimento, culminando con la fondazione della Scuola di Equitazione spagnola a Vienna nel 1729.
La ragione per cui l’equitazione, al contrario dell’ippica, è riconosciuta come sport olimpico risiede nella differenza tra queste due discipline. Questa esclusione dipende i dal fatto che nell’ippica conta principalmente la pura velocità, mentre l’equitazione olimpica valuta le competenze tecniche e l’armonia tra cavallo e cavaliere.
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