Quando si parla dei cavalli purosangue non si può che pensare all’eleganza e alla fierezza, due caratteristiche che li distinguono da tutti gli altri equini.
Anche chi non ha mai effettuato scommesse sui cavalli saprà riconoscerli: sono quelli che colpiscono di più quando gareggiano, eccellendo in velocità ed agilità.
Originari della Gran Bretagna ma ormai presenti in tutto il mondo, i purosangue sono esemplari da sella, salto e corsa, e vengono selezionati soprattutto per il galoppo negli ippodromi e per le gare di tipo agonistico.
Quando si parla di purosangue, sono tre le razze di cavalli da considerare: l’arabo, l’orientale e l’inglese. Mentre il purosangue inglese è decisamente il più conosciuto, l’arabo ha origini più antiche e si rivela ottimo per tiro leggero e monta di campagna. L’orientale, invece, viene prevalentemente impiegato per le gare a lunga distanza.
In questo articolo parleremo dell’origine di questa razza equina tanto amata, soffermandoci sulle sue caratteristiche fisiche, ma non solo. Scopriremo anche come fare per riconoscere un purosangue!
Cavalli Purosangue: la Storia e l’Origine della Razza
L’origine della razza purosangue si fa risalire ufficialmente al 1793 con la nascita dello Stud Book, il libro genealogico dei cavalli da corsa. Nello specifico è dalle 50 fattrici indigene, le Royal Mares, e da tre stalloni orientali, Byerly Turk originario della Turchia, Darley Arabian dell’Arabia, e Godolphin Barb del nord Africa, che discende, in linea maschile, la quasi totalità dei moderni purosangue da corsa.
Ai tre cavalli menzionati va aggiunto, però, un quarto stallone, Curwen’s Bay Barb, che ha certamente contribuito a livello genetico alla nascita dei purosangue.
In realtà numerosi studi affermano che la comparsa di questi cavalli è da datare ancor prima. Già a partire dalla conquista della Britannia, i Romani ci danno testimonianza di questi cavalli orientali, utilizzati durante le famose corse nel Circo Massimo.
Da quel momento in poi, i cavalli orientali diventano una costante in Europa e, soprattutto, in Inghilterra: abbiamo documentazioni che rimandano al periodo delle Crociate e al Medioevo, quando si correvano i Pali italiani.
Il Purosangue Inglese: le Caratteristiche Fisiche
Alto tra i 150 e i 180 metri, dall’aspetto regale e fiero, il cavallo purosangue è dotato di occhi, narici e orecchie molto grandi. Un perfetto connubio di caratteristiche fisiche che donano a questa razza una notevole velocità, un’ottima resistenza e li rendono tra i cavalli più costosi.
Dal mantello lucente, che può essere sauro, morello o baio e solo raramente grigio o roano, il purosangue è il migliore grazie alla lunghezza delle zampe posteriori molto dinamiche, dell’anca e del garretto.
Questi cavalli, adatti ad eccellere nelle gare di corsa al galoppo, essendo potenti e veloci, sono da raggrupparsi in tre categorie ben precise:
- Lo Stayer, il cavallo più alto e longilineo, spesso utilizzato per le corse tra i 2100 e i 3000 metri ed oltre;
- Lo Sprinter, un cavallo di piccole dimensioni, impiegato nelle corse tra i 1000 e i 1500 metri;
- Ed infine, l’Intermediate, caratterizzato da una groppa obliqua, una spalla inclinata ed un dorso piuttosto breve, perfetto per le corse tra i 1500 e i 2000 metri.
Come Capire se un Cavallo è Purosangue?
Ma come riconoscere un purosangue? Sicuramente è più facile capirlo per chi ha una professione nell’Ippica, ma generalmente per questo tipo di cavalli l’altezza al garrese va da 147 a 173 cm, con una media intorno ai 162 cm ed un peso da 350 a 500 kg. Inoltre, a seconda della sottocategoria di appartenenza la forma della groppa può essere più o meno obliqua.
Dal torace piuttosto ampio e la coda con un attacco alto, i purosangue sono dotati di una grande resistenza agonistica, ma soprattutto di audacia e di una spiccata intelligenza.
Il fisico atletico di questo cavallo, però, è accompagnato da un carattere piuttosto irascibile, che necessita di un cavaliere esperto. Eccellente nel galoppo e nell’equitazione, il purosangue non è un cavallo facile da domare: non è adatto ai principianti, ma sa dimostrarsi coraggioso ed affidabile nei confronti del suo cavaliere, quando e se si crea la giusta intesa.
Cosa Mangia il Purosangue?
Un cavallo atleta come il purosangue necessita di un’alimentazione sana e corretta, sulla quale influiscono fattori come l’età, il peso e anche l’attività fisica che svolge l’animale col fine di presentarsi al meglio alle competizioni ippiche.
La dieta alimentare del purosangue da corsa è molto semplice e comprende dei preparati a base di cereali, foraggi e mangimi pellettati. Inoltre, questo tipo di razza, per mantenersi al massimo delle forze, necessita di molte vitamine che vengono somministrate soprattutto durante il periodo invernale e di sali minerali, fondamentali per completare la formazione ossea e muscolare del cavallo in vista delle numerose gare.
I purosangue classificati come “campioni”, invece, mangiano soprattutto fieno, avena, acqua accompagnata da verdure come carote o carciofi o ancora mele tagliate. Durante l’inverno poi è consigliabile dargli in pasto almeno due volte a settimana un preparato caldo a base di avena, semi di lino, crusca ed orzo, col fine di proteggere l’apparato digerente del cavallo.
Naturalmente il peso del purosangue e l’età influiscono sulla scelta dei cibi da somministrargli, ma in generale un cavallo atleta ha bisogno di un’alimentazione equilibrata da accompagnare sempre all’allenamento giornaliero.
Quanto Costa un Cavallo Purosangue?
Giunto alla fine di questo articolo, ti starai chiedendo: quanto costa un purosangue?
Come ben sappiamo i prezzi di questa razza sono molto competitivi, essendo cavalli da corsa che vengono impiegati in attività agonistiche, e che necessitano di continue cure ed attenzioni.
Si può spendere dunque intorno ai 15.000 euro, ma per i purosangue addestrati in vista delle competizioni si può arrivare a sborsare addirittura 20.000 euro.
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